Gli accadimenti degli ultimi due anni hanno accentuato la voglia di avventura e cerchi un’auto a trazione integrale? O banalmente ti piace la bella guida e preferisci che in uscita da una curva l’auto ti spinga fuori prima e meglio?
Tra AWD, 4×4, Q4, Xdrive, 4xe si fa fatica a districarsi e allora abbiamo pensato ad una minuguida per comprendere meglio questa tecnologia. Per le offerte correnti invece cliccate qui.
Le auto a trazione integrale nascono negli anni ’40 con l’avvento della Jeep Willys. La principale caratteristica è quella di distribuire la trazione del motore su tutte e quattro le ruote. Questo massimizza la tenuta in condizioni nelle quali, gelo, fango, sabbia, le auto normali non avrebbero presa.
Al principio era permanente
Le auto a trazione integrale, o 4×4, sono nate come “permanenti”. Ovvero con la coppia distribuita sempre sulle 4 ruote in maniera perpetua. Con l’evoluzione dei sistemi elettronici ed il bisogno di efficientare sempre di più i rendimenti dei motori, le auto sono diventate “awd” o integrali disinseribili.
Oggi possiamo dire che esistono diversi tipi di auto a trazione integrale, possiamo classificarle come:
- 4×4 permanenti
- 4×4 disinseribili
- All Wheel Drive
I SUV ed i Crossover, categoria non solo più richiesta ma ormai quasi totalizzante nel mondo dell’auto, in moltissimi casi sono a due ruote motrici ma quando sono a trazione integrale, fanno quasi sempre parte dell’ultima categoria.
Auto a trazione integrale AWD
Lo sviluppo della tecnologia nelle centraline elettroniche e nei differenziali a controllo elettronico, ha permesso alle auto a trazione integrale di funzionare come delle normali trazioni anteriori (o posteriori) nella stragrande maggioranza dei casi, trasferendo, attraverso l’intervento di una frizione, la coppia alle ruote dell’asse normalmente non utilizzato. Questo permette di consumare meno in tutte quelle condizioni nelle quali la trazione sulle quattro ruote non è necessaria, e di massimizzarne i vantaggi quando invece questa è richiesta.
Come funziona l’All Wheel Drive?
In autostrada, nella marcia a velocità costante su fondo asciutto, un’auto a trazione integrale AWD andrà quindi come una normale trazione anteriore se con il motore trasversale (ad esempio un’Audi Q3 o una Mini Countryman) o posteriore se con motore longitudinale (Alfa Romeo Stelvio, Bmw X5).
Prendiamo come esempio la tipologia di auto a trazione integrale più diffusa ad oggi, quella su base anteriore come l’Audi Q3, la prova della quale si può trovare qui.
Nel momento in cui si andrà a mettere l’auto in condizioni di scarsa aderenza – ad esempio su fondi viscidi ma anche aprendo il gas in corda della curva mandando in crisi l’avantreno – la centralina sentirà una perdita d’aderenza e manderà la coppia, chiudendo una serie di frizioni, anche all’asse posteriore che limiterà il sottosterzo, lo slittamento delle ruote anteriori ed aiuterà l’auto a mantenere la trazione costante, aumentando moltissimo la sicurezza e la piacevolezza di guida.
Lo stesso, al contrario, avviene con quelle trazioni (Q4, Xdrive) su base posteriore che faranno lo stesso trasferendo la coppia verso l’asse anteriore.
E le auto con la modalità drift?
Un’auto a motore trasversale è a base anteriore. È meccanicamente impossibile trasferire più del 50% della coppia alle ruote posteriori. E allora come fanno A45, Focus RS a derapare?
Anche in questo caso il trucco sta in una frizione. Oltre al differenziale elettroattuato che permette alla coppia di andare all’asse posteriore, una frizione permette alle ruote posteriori di girare più rapidamente delle anteriori.
In un’auto a trazione integrale con a modalità Drift, in parole povere, mentre la ruota anteriore compie un giro di 360 gradi, la ruota posteriore ne compierà un po’ più di uno, 380 ad esempio, permettendo all’auto di “scodare”.
Ed i fuoristrada?
La trazione integrale “classica” o 4×4 permanente è ormai relegata ad auto specialistiche, con telai a longheroni e differenziali ad-hoc. È bene specificare che questo tipo di vetture è quasi sempre a motore longitudinale e che la trazione integrale, quando escludibile, diventa una posteriore pura. Le auto a trazione integrale permanente, per poter avere aderenza anche in terreni e situazioni estreme, hanno un differenziale centrale bloccabile, in grado di trasmettere la coppia ai due assi anteriore e posteriore, e due differenziali, uno per asse, in grado di ripartire la trazione ruota per ruota.
E le ridotte?
L’effetto che hanno le marce più corte è – detto molto semplicemente – quello di “moltiplicare” la coppia che arriva alle ruote. Le auto a trazione integrale specialistiche, hanno le marce ridotte perché permettono di far arrivare ancora più coppia alle ruote in maniera tale da poter uscire da situazioni limite come fango, neve, sabbia o pendenze apparentemente invalicabili. I SUV ed i crossover contemporanei non dispongono di questo tipo di cambio che sarebbe inutile nell’uso quotidiano.
Vantaggi delle auto a trazione integrale
- Maggior sicurezza. Più trazione significa più tenuta di strada, meno incidenti, più facilità di guida.
- Più versatilità. Usabilità dell’auto anche in terreni accidentati in condizioni meteo estreme ed anche dove le strade non arrivano.
- Più accelerazione. Una trazione anteriore con tanti cavalli, a causa del trasferimento di carico al posteriore in accelerazione, farà fatica a mettere la potenza a terra e tenderà a slittare con le ruote anteriori. Un’auto a trazione integrale invece potrà trasferire la coppia all’asse che in quel momento avrà su di sé la maggior parte del peso dell’auto, massimizzando le performance in accelerazione.
Svantaggi delle auto a trazione integrale
- Più consumo. Avere una scatola di rinvio, un differenziale ed un albero motore pesa. Anche se le auto a trazione integrale sono con il sistema AWD visto sopra un peso maggiore porta a consumi maggiori.
- Maggior costo. Una raffinatezza meccanica in più ha un costo che inevitabilmente si ripercuote sul listino, alzando i prezzi.
- Manutenzione. Fare il tagliando ad un’auto a trazione integrale sarà ovviamente più complicato e più costoso, oltre che ad avere negli anni delle componenti meccaniche in più che possono guastarsi
E allora cosa devo scegliere?
Come sempre dipende dall’utilizzo che se ne fa. Se utilizzo l’auto come mezzo di trasporto, mi muovo prevalentemente in autostrada e non sono uno al quale piace andare forte, un’auto AWD è probabilmente un vezzo del quale posso fare a meno.
Se mi piace la guida sportiva, cerco il massimo delle prestazioni da una hot hatch allora probabilmente un’auto a trazione integrale sarà da preferire. Lo stesso per una grande station wagon o un SUV con motori performanti e con le quali vorrò andare ovunque in qualsiasi condizione meteo.
Va da sé che se mi piace fare glamping, andare fuori strada o lavorare lontano dalle strade asfaltate, un’auto a 4×4 permanente sarà scelta quasi obbligata.
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