Conviene acquistare una auto elettrica? Non riesci a decidere se sia la motorizzazione più giusta per te? Questa guida ti aiuterà a comprendere quali sono gli elementi da considerare per acquistare una vettura a batteria.
Affronteremo quindi i punti salienti della questione:
- Ricarica domestica
- Ricarica pubblica
- Autonomia e chilometraggio annuale
- Costi di gestione
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Auto elettrica: ricarica domestica
L’aspetto della ricarica è il punto centrale della gestione di un’auto elettrica. In questo momento storico le colonnine non sono così diffuse e l’auto elettrica richiede una struttura privata (presso l’abitazione o l’ufficio) per effettuare un “pieno” senza stress.
La prima domanda che dovresti porti quindi è: “Dove potrei ricaricare l’auto?”. Se disponi di un box non dovresti aver problemi, a patto che sia regolarmente “allacciato” alla rete elettrica. Per evitare brutte sorprese è importante affidarsi ad un professionista per rilevare eventuali ostacoli all’installazione. Un contatto con il tuo fornitore di energia ti aiuterà poi a capire quali saranno i costi di adeguamento della tua fornitura.
La potenza minima fornita presso le abitazioni è di solito di circa 3 kW. Per sfruttare l’auto elettrica mantenendo al contempo margine per l’attivazione dei vari elettrodomestici sarà necessario alzare tale soglia.
Ricarica pubblica
La ricarica può essere effettuata ovviamente anche presso le colonnine di ricarica presenti su strada o in spazi aperti al pubblico ma accessibili, come alcuni centri commerciali. In questo caso però possono sorgere problemi (guasti, stalli occupati da altri utenti) o esserci limitazioni di varia natura che possono complicare la situazione.
La maggior parte delle colonnine presenti su strada erogano un massimo di 22 kW ma le vetture più comuni dispongono di un caricatore di bordo in grado di assorbire solo una parte di questa potenza. Pertanto, solitamente, la vettura assorbe 3,7/7,4 kW di corrente, con alcune vetture che arrivano ad 11 kW di assorbimento.
Le auto elettriche di solito più costose dispongono di un caricatore in grado di sfruttare le colonnine “Fast”, che meritano un discorso a parte. Come saprai si possono trovare sul territorio (soprattutto al Nord) colonnine di ricarica definita “rapida” o “ultrarapida”. Queste colonnine permettono di ricaricare con potenze nettamente superiori (e quindi con tempi piuttosto limitati) rispetto a quanto è possibile fare da casa ma purtroppo la loro poca capillarità non permette di fare affidamento su di esse in maniera stabile. Oltretutto in questo caso i costi (calcolati di solito a kWh) diventano elevati, rendendo il rifornimento costoso.
Sulla base della nostra esperienza quindi consigliamo vivamente di affidarsi ad una rete privata personale (più comodo e per di più meno costoso), come indicato nel capitolo precedente.
Autonomia reale e chilometraggio annuale con auto elettrica
Una volta risolta la questione relativa alla modalità di ricarica è l’ora di rivolgerci ad un altro tema scottante: l’autonomia.
Le auto elettriche in circolazione permettono di percorrere dai 100/120 fino ad oltre 600 Km di autonomia. Come immaginate questo incremento in termini di autonomia si accompagna ad un aumento di prezzo.
Dobbiamo a questo punto riprendere il discorso relativo alla ricarica, magari domestica. In questo caso, ipotizzando una potenza di ricarica di 2/3 kW per l’auto elettrica, potrete ricaricare la batteria per l’equivalente di circa 100 Km in una notte. Qualora riusciate a dotarvi di una ricarica più potente (ipotizziamo 6 kW) otterrete ovviamente una ricarica del doppio dei chilometri.
E cosa c’entrano i chilometri percorsi giornalmente? C’entrano eccome! Perché sarà proprio la quota di Km percorsi in media giornalmente a determinare su quale vettura andare e come impostare la nostra rete di ricarica domestica.
Ipotizziamo queste percorrenze:
- 28 Km/giorno ossia 10.000 Km/anno
- 55 Km/giorno ossia 20.000 Km/anno
- 110 Km/giorno ossia 40.000 Km/anno
- 220 Km/giorno ossia 80.000 Km/anno
Nella prima ipotesi, al netto di preferenze personali per alcuni modelli, si potrà fare affidamento anche su una citycar elettrica. Queste sono in grado di percorrere senza troppa difficoltà anche 100 Km/giorno e mantenere una riserva di batteria per le evenienze. L’infrastruttura di ricarica peraltro potrà essere anche basilare poiché non servirà una potenza di ricarica elevata. Questo permetterà spese di installazione ed acquisto molto contenute.
Chi percorrerà invece 20.000 Km/anno avrà una scelta ampia di modelli comodi e sfruttabili oltre che, ovviamente, più che adeguati in termini di autonomia. Per la questione della ricarica vale il discorso fatto poco sopra.
Percorri 110 Km al giorno (o anche più)? Non c’è problema! Le auto con un’autonomia elevata ma ancora accessibili sono tante ormai. Dovrai però necessariamente pensare ad un budget sostanzioso per l’acquisto. Per la questione della ricarica vale il discorso fatto per i primi due esempi.
Per chi percorre invece 220 Km/giorno di media l’autonomia della maggior parte delle auto elettriche sarà sufficiente e non sarà necessario andare per forza su un prodotto di alta gamma e con batterie di grandi capacità. Semmai sarà necessario dotarsi di una infrastruttura capace di recuperare quella autonomia in una notte. Abbiamo ipotizzato l’installazione della rete di ricarica a 6 kW per lo scopo.
Come vedi la maggior parte delle auto elettriche ha autonomia sufficiente a rispondere a 3 casi su 4 ipotizzati. Il problema è semmai la ricarica ed il tempo necessario per il suo completamento.
Costi di utilizzo e manutenzione delle auto elettriche
Costo d’utilizzo per 20.000 Km all’anno
Hai sentito dire che le auto elettriche hanno bassi costi di esercizio? Qualcuno ti ha mai detto quanto questi costi sono bassi in relazione alle altre alimentazioni? La tabella che segue risponde alla domanda. Ipotizziamo una percorrenza di 20.000 Km annui con le alimentazioni più diffuse.
Alimentazione | Costo |
Benzina | 2013 |
Diesel | 1380 |
full-hybrid (benzina) | 1510 |
GPL | 1280 |
Metano | 1200 |
Elettrico | 714 |
Questo risparmio va poi sommato alle spese del tagliando. La manutenzione sulle vetture elettriche è infatti ridotta e ha di conseguenza un costo inferiore rispetto alle omologhe tradizionali. Un tagliando può costare dal 30 al 50% in meno per i marchi più diffusi. Se prendiamo in considerazione i marchi premium la differenza in percentuale può essere anche superiore.
Chiaramente questi costi sono da calibrare in base a quanti km si fanno o dalle scadenze annuali previste dal piano di manutenzione ordinaria. Quindi ipotizziamo che sul libretto di uso e manutenzione della vostra auto ci sia scritto “ogni 30mila km” allora il tagliando va effettuato percorsi quei km, se invece gli interventi vanno fatti “ogni anno o ogni 30mila km” bisogna fare un tagliando nel momento in cui si verifica prima o la scadenza temporale o quella chilometrica.
La differenza dei costi è data dal minore quantitativo di componenti per cui è necessario il ricambio in fase di tagliando.
Aggiungiamo anche l’assenza del bollo in quasi tutte le Regioni italiane ed il risparmio può diventare importante nell’arco di vita utile del veicolo.
La risposta alla domanda “Quando conviene?” è dunque da demandare al singolo caso preventivi alla mano. Le auto a combustibile presenti a listino sono infatti presenti in gran numero a confronto delle vetture elettriche . Pertanto i confronti a parità di categoria e dotazioni si possono fare ma rischia di diventare davvero complesso effettuare una analisi realistica e corretta.
Se la differenza tra i preventivi per due vetture a cui sei interessato (una a combustibile ed una elettrica) è minima allora avrai un netto vantaggio economico che si sommerà a quello ambientale qualora per te sia un tema importante. Attenzione però: se la riduzione delle emissioni non è il tuo primo driver di scelta e la differenza tra i preventivi non è evidentemente a favore dell’elettrico potresti non avere un vantaggio economico nell’utilizzo.
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