Negli ultimi anni l’automobile non è più soltanto un mezzo di trasporto: è diventata un computer su ruote. Con l’avvento dei sistemi di infotainment sempre più complessi, delle connessioni 5G e della possibilità di controllare a distanza funzioni come il climatizzatore o la ricarica delle batterie, il concetto stesso di mobilità è cambiato. Questo salto tecnologico ha però portato con sé una sfida altrettanto grande: la cybersecurity delle automobili connesse.
Se fino a poco tempo fa la sicurezza di un’auto si misurava in termini di airbag, sistemi frenanti e test di crash, oggi si affianca un nuovo parametro: la capacità di difendere i veicoli dagli attacchi informatici. È un terreno ancora poco esplorato dal grande pubblico, ma destinato a diventare cruciale con la diffusione delle vetture elettriche e sempre più integrate con il mondo digitale.

Perché la cybersecurity è cruciale per le auto connesse
Ogni auto di nuova generazione contiene decine di centraline elettroniche che dialogano tra loro e con l’esterno. I sistemi di bordo comunicano via Bluetooth, Wi-Fi e, sempre più spesso, tramite connessione cellulare diretta. Questa rete invisibile che rende l’auto “intelligente” è anche il punto di accesso ideale per chi cerca di sfruttare vulnerabilità digitali.
Pensiamo alla mole di dati che un veicolo può raccogliere: informazioni sul percorso, sulle abitudini di guida, sui contatti telefonici collegati tramite il sistema di infotainment. Tutti questi elementi, se finissero nelle mani sbagliate, potrebbero trasformarsi in un rischio per la privacy del conducente. Ma il vero problema va oltre i dati personali: un attacco mirato potrebbe compromettere la sicurezza fisica. Non si tratta di scenari da film di fantascienza, ma di situazioni che diversi esperimenti di laboratorio hanno già dimostrato essere possibili.
Un hacker potrebbe potenzialmente:
- Intercettare dati sensibili del conducente e dei passeggeri
- Alterare sistemi di navigazione e infotainment
- Compromettere funzioni di sicurezza come freni o assistenti di guida
Le principali vulnerabilità
Le debolezze delle auto connesse si concentrano soprattutto in tre aree fondamentali.
Comunicazioni wireless
Ogni collegamento senza fili, che sia Bluetooth per collegare lo smartphone o Wi-Fi per aggiornare il sistema, rappresenta un canale potenzialmente attaccabile. Anche il 5G, che promette velocità e latenza ridotte, apre la strada a scenari in cui un veicolo può essere bersaglio remoto in tempo reale.
Software non aggiornato
Un problema comune anche nel mondo dei computer e degli smartphone: le versioni obsolete dei sistemi operativi dei veicoli rappresentano un invito aperto agli attaccanti. Se i produttori non rilasciano aggiornamenti frequenti, il rischio aumenta.
Accesso remoto
Le funzioni che permettono di controllare alcune opzioni del veicolo a distanza, come l’apertura delle portiere o la localizzazione GPS, sono comode ma espongono a intrusioni esterne. In passato sono già stati segnalati casi in cui hacker sono riusciti a sfruttare falle per prendere il controllo parziale di un’auto.

Un problema di percezione
Uno degli ostacoli principali alla diffusione della cultura della cybersecurity nel settore automobilistico è la percezione da parte degli utenti. Molti automobilisti non pensano che un’auto possa essere “hackerata”. Eppure, proprio come proteggiamo i nostri computer con antivirus e firewall, dovremo presto imparare a considerare la protezione digitale un requisito fondamentale per i veicoli.
Le stesse case costruttrici stanno cambiando approccio: non basta più testare i crash, occorre eseguire vere e proprie simulazioni di attacchi informatici per individuare falle e correggerle prima della commercializzazione. Alcuni marchi hanno iniziato a collaborare con esperti di sicurezza informatica, assumendo hacker etici per mettere alla prova i loro sistemi.
Come proteggere le auto connesse
I costruttori stanno puntando su tre strategie principali. La prima riguarda gli aggiornamenti OTA (over-the-air), cioè gli aggiornamenti software scaricabili direttamente dal veicolo senza dover passare in officina. Tesla ha fatto scuola in questo campo, dimostrando che un’auto può migliorare e diventare più sicura nel tempo grazie ad update costanti.
La seconda è la crittografia avanzata delle comunicazioni: rendere illeggibili i dati trasmessi tra l’auto e i server esterni è un passo indispensabile per garantire che non vengano intercettati o manipolati.
La terza, forse la più importante, riguarda il monitoraggio continuo. I veicoli di domani saranno dotati di sistemi in grado di rilevare comportamenti anomali, proprio come un antivirus fa con un PC.
Anche i conducenti hanno un ruolo attivo. Mantenere sempre aggiornato il software del veicolo, evitare di installare applicazioni non ufficiali e prestare attenzione alle connessioni con dispositivi esterni sono buone pratiche che riducono sensibilmente i rischi.

Uno scenario in evoluzione
Guardando al futuro, la cybersecurity diventerà un fattore competitivo per le case automobilistiche. Non si tratterà soltanto di vendere auto belle e performanti, ma anche di offrire veicoli digitalmente sicuri. Le normative europee e internazionali si stanno già muovendo per rendere obbligatori determinati standard, e questo cambierà radicalmente il panorama del settore nei prossimi anni.
Gli automobilisti, dal canto loro, dovranno sviluppare una nuova consapevolezza: proprio come oggi valutiamo i consumi o l’autonomia di un’auto elettrica, domani ci interesseremo al livello di protezione digitale garantito. Sarà un elemento determinante nelle scelte d’acquisto, soprattutto per chi utilizza l’auto in contesti professionali.
Verso una mobilità sicura e connessa
La cybersecurity nelle automobili connesse non è più un tema marginale. È una nuova dimensione della sicurezza stradale, che richiede attenzione da parte di costruttori, istituzioni e utenti. Solo unendo innovazione tecnologica, aggiornamenti costanti e consapevolezza dei rischi sarà possibile affrontare questa sfida.
Le auto del futuro saranno sempre più connesse, e la loro sicurezza digitale sarà la chiave per garantire viaggi davvero sicuri, affidabili e all’altezza delle aspettative di un mondo sempre più interconnesso.