Nel corso del 2024 in Italia sono stati svolti oltre 2,2 milioni di esami per il conseguimento della patente di guida, tra prove teoriche e pratiche. I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti offrono una fotografia dettagliata della situazione: il 73,7% dei candidati ha ottenuto l’idoneità, mentre il restante 26,3% non è riuscito a superare almeno una delle due prove richieste.

Autoscuola e privatisti: la preparazione conta
La quasi totalità degli aspiranti conducenti continua ad affidarsi alle autoscuole. Nel 2024, infatti, il 96,4% dei candidati ha scelto la formazione tradizionale, mentre soltanto il 3,6% ha affrontato l’esame da privatista. Una differenza che testimonia l’importanza del percorso formativo guidato da istruttori professionisti, in grado di fornire non solo la preparazione teorica necessaria per superare i quiz ministeriali, ma anche la pratica indispensabile per affrontare la prova su strada.
Le percentuali di successo variano sensibilmente tra le diverse aree del Paese. Le regioni del Mezzogiorno si distinguono per i risultati più alti: la Sicilia guida la classifica con l’81% di candidati promossi, seguita da Campania e Puglia, entrambe intorno al 79%. Nelle regioni settentrionali, invece, le percentuali sono leggermente più basse: in Piemonte il dato si attesta al 72%, mentre in Lombardia scende al 71,6%. Queste differenze, che riflettono specificità locali legate a modalità di preparazione e contesto sociale, non mettono comunque in discussione la validità uniforme dell’esame a livello nazionale.
Un esame che cambia con i tempi
L’esame di guida negli ultimi anni è stato progressivamente aggiornato per rispondere a nuove esigenze di mobilità e sicurezza. La prova teorica è diventata sempre più articolata: oggi i candidati devono confrontarsi con un database di oltre settemila domande, che spaziano dal Codice della Strada tradizionale alla guida ecologica, fino alle funzionalità dei moderni sistemi elettronici di assistenza alla guida. È proprio questo il punto più critico: soltanto il 62% riesce a superare i quiz al primo tentativo, mentre il 38% è costretto a ripetere la prova.
La parte pratica, invece, si è avvicinata alle condizioni di guida reali. Oltre alle manovre di base, come parcheggi e inversioni, oggi vengono valutate la capacità di affrontare incroci complessi, rotonde e situazioni di traffico intenso. Sempre più spesso le prove vengono svolte su veicoli dotati di sistemi ADAS, che obbligano i candidati a dimostrare non solo abilità di guida, ma anche consapevolezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Nonostante questa evoluzione, il tasso di successo nella guida resta molto alto: l’86% dei candidati risulta idoneo già al primo tentativo.

I numeri dei nuovi patentati
Nel complesso, il 2024 ha portato al rilascio di circa 1,67 milioni di nuove patenti di guida. La distribuzione di genere mostra una prevalenza maschile, con il 58% di uomini e il 42% di donne, un dato sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti.
Guardando al lungo periodo, il numero complessivo degli esami si sta avvicinando ai livelli del 2005, anno che rappresentò il picco assoluto. Dopo il calo registrato con la pandemia nel 2020, la tendenza è tornata positiva, segno che le nuove generazioni, contrariamente a quanto spesso si sostiene, continuano a considerare la patente un traguardo importante per la propria autonomia.

Conclusioni
Il bilancio del 2024 restituisce l’immagine di un sistema in evoluzione, che mantiene standard elevati e continua ad adattarsi alle esigenze della mobilità contemporanea. Tre italiani su quattro superano l’esame, con risultati particolarmente positivi in alcune regioni del Sud. La prova teorica si conferma l’ostacolo principale, mentre la guida pratica mostra percentuali di successo molto elevate, anche grazie a una maggiore attenzione all’uso sicuro e consapevole delle tecnologie di bordo.
Con oltre un milione e mezzo di nuove patenti rilasciate in un anno, la patente di guida resta non soltanto un documento abilitativo, ma un simbolo di indipendenza e di libertà personale, un passaggio ancora centrale nella vita dei giovani italiani e un indicatore importante della vitalità del settore automobilistico nazionale.