A ricordarcelo, stavolta, sono i designer Renault, con una concept coupé costruita in onore di uno dei più eminenti urbanisti francesi del Novecento, a 50 anni dalla sua morte: Le Corbusier.
Questa concept car non prefigura alcun restyling o nuova uscita della gamma Renault, né si concentra sui problemi della guida ecosostenibile o della riduzione dei consumi: la Corbusier è pura forma, pura ricerca di un tempo perduto; slegata da qualsivoglia necessità contingente, rappresenta un tributo all’artista che, fra tanti, si è distinto per il nuovo ruolo che è riuscito a dare alla struttura nuda, elegante e fruibile degli edifici.
Renault Le Corbusier:: un tributo all’artista che ha dato un nuovo ruolo agli edifici
Quello di Le Corbusier (pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris) è infatti un nome che si lega ai principali esponenti del Movimento Moderno, che negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso vide impegnati artisti del calibro di Frank Lloyd Wright e Walter Gropius nel tentativo di rispondere in maniera efficace alle nuove esigenze della nascente società di massa, sperimentando con i materiali e le tecnologie per costruire edifici razionali e funzionali.
Le soluzioni escogitate da Le Corbusier segnarono una cesura profonda nell’architettura moderna, introducendo elementi successivamente ereditati da altri movimenti artistici e che oggi costituiscono la normalità in cui siamo immersi quotidianamente, alla quale siamo abituati a non prestare alcuna attenzione speciale.
La coupé di Renault è un’istantanea di tutto ciò che nel secolo scorso ha imposto le opere di Le Corbusier all’attenzione europea e mondiale. In essa si ritrovano, reinterpretati, i postulati fondamentali dell’opera dell’urbanista francese, come a creare un continuo parallelismo edificio-automobile: l’uso dei pilotis (piloni) per rendere fruibile lo spazio sottostante alla costruzione trova un sinonimo nella scocca rialzata della coupé, che sembra levitare sugli pneumatici; l’adozione delle finestre a nastro, che tagliano tutta la lunghezza della superficie della facciata del palazzo, si ritrova qui nel parabrezza e nei finestrini che illuminano perfettamente l’abitacolo dando l’illusione di una maggiore immersione nell’ambiente circostante; infine, il concetto di plan libre (pianta libera) che, grazie all’eliminazione delle murature portanti, rendeva possibile il massimo sfruttamento degli spazi interni negli edifici di Le Corbusier, si riscontra negli interni ridotti ai minimi termini della coupé.
Una libera reinterpretazione dei postulati fondamentali dell’opera di Le CorbusierA testimoniare la volontà di andare oltre le esigenze del mero marketing è l’assenza, sulla vettura, di qualsivoglia riferimento grafico alla Losanga: questa coupé senza stemmi è un cane sciolto, un vascello senza capitano, la perfetta e spregiudicata realizzazione di quello che nell’ottica dei suoi progettatori doveva essere un oggetto di cultura francese ideale.
La Renault Le Corbusier farà parte di una mostra dal titolo “Vetture da abitare: automobile e modernismo nel XX e XXI secolo”, in programma da ottobre 2015 a marzo 2016 al Centre des Monuments Nationaux di Villa Savoye a Poissy, e andrà a unirsi a un patrimonio di oltre 300 opere che comprende dipinti, sculture, disegni e installazioni prodotte da artisti nazionali e internazionali fra il 1967 e il 1985.
Molte di queste opere sono state realizzate proprio grazie al sostegno logistico, tecnologico e, soprattutto, finanziario della casa automobilistica francese. Una collezione che vuole essere la rappresentazione concreta dei valori portanti del Gruppo Renault: visione, innovazione, coraggio e altruismo.
Renault Le Corbusier
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