Waymo, società di Google dedicata alla ricerca sulla mobilità autonoma, ha installato sulla sua flotta circolante di minivan (oltre 600 Chrysler Pacifica Hybrid) un nuovo sistema di rilevamento e riconoscimento dei suoni.
Obiettivo: creare un archivio di suoniTutti i veicoli, che stanno attualmente circolando a Phoenix, in Arizona, raccolgono quotidianamente dati sui rumori emessi da altri veicoli (scampanellii delle biciclette inclusi!); l’obiettivo è quello di create un database di suoni che permetta di modificare il comportamento stradale delle auto autonome.
Il progetto di mobilità autonoma di Waymo si arricchisce così di un nuovo obiettivo: rendere più simile possibile la risposta del software decisionale al comportamento di guida del conducente umano.
Infatti, come hanno dimostrato i ricercatori delle università di Washington, Michigan, Stony Brook, è possibile confondere gli attuali algoritmi di controllo della guida autonoma, semplicemente applicando ai cartelli stradali dello… scotch! Minime variazioni (ad esempio, formando la parola LOVE su un segnale di STOP, due volte su tre l’auto ha interpretato il cartello come se fosse un segnale di limite di velocità) possono ingannare alcuni sensori visivi.
Riconoscere i suoni dei mezzi di emergenza…
Un archivio sonoro che includa tutti i suoni generati dai veicoli di pronto soccorso (ambulanze, vigili del fuoco) e di sicurezza (polizia), potrà consentire una risposta eccezionale ai veicoli autonomi. Waymo sta già testando il comportamento dei suoi minivan con gli agenti della Chandler Police and Fire: il software riconosce la direzione e l’intensità del suono delle sirene, modificando la velocità del veicolo e, al momento opportuno, facendolo accostare per lasciare spazio al mezzo di soccorso.
Il miglioramento di radar e telecamere, con sistemi ridondanti che analizzano differentemente le informazioni visive, e l’integrazione con nuovi “sensi”, renderanno dunque le AI di guida più… umane.
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