Sì, perché Google, non paga di aver mappato tutto il suolo del mondo a noi conosciuto, ha deciso di andare verso i bastioni al largo di Orione, lanciando alle aziende di tutto il mondo una sfida ambiziosa: far atterrare un rover sulla Luna, farlo muovere per 500 metri e fargli trasmettere video e immagini ad alta definizione verso la Terra.
Luna: portale per il futuro
Perché la Luna? Perché per i terrestri questo è l’emblema per eccellenza di tutte le frontiere che possono essere valicate dall’ingegno umano, ma anche perché la Luna dispone di minerali e altre importanti materie grezze che potrebbero essere utilizzate sulla Terra. Inoltre, le tecnologie impiegate in questo progetto potrebbero servire da stepping stone, da trampolino di lancio per future espansioni nello spazio. Una sorta di portale per il futuro.
Un montepremi di 30 milioni di dollari e la prospettiva di una gargantuesca pubblicità a livello planetario hanno fatto venire subito l’acquolina in bocca a ingegneri e scienziati del team Audi, che hanno deciso di ritirarsi sulle Alpi svizzere per sviluppare il proprio prototipo di veicolo lunare.
Se tutto fila liscio, l’Audi Lunar Quattro atterrerà a nord dell’equatore della Luna, grossomodo nel punto di arrivo dell’Apollo 17 del 1972. Disporrà di quattro motori elettrici alimentati da pannelli solari e di telecamere stereoscopiche per analizzare suolo e aria.
I tedeschi vinceranno la sfida lanciata da Google? Per gli esiti definitivi della Mission To The Moon Audi bisognerà aspettare il 2017. Nel frattempo, tutti gli aggiornamenti sui progressi della missione possono essere consultati dal microsito che Audi le ha dedicato. Il video di presentazione ufficiale, invece, potete vederlo direttamente in apertura a questo articolo: tedeschi? Sì, ma con un tocco aggiuntivo di spavalderia all’americana, che non guasta affatto nei contest spaziali.