Il kit di trasformazione deve essere composto, per legge, da:
– motore elettrico
– pacco batterie
– interfaccia di rete per la successiva ricarica delle batterie
Il decreto del ministero dei Trasporti di riferimento è quello del 1° dicembre 2015, n.219, disciplinante le procedure di omologazione e installazione di “sistemi di riqualificazione elettrica” dei veicoli M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G. Quindi, anche le vetture per il trasporto di persone e per i veicoli per il trasporto merci fino a 3,5 tonnellate.
il kit retrofit di trasformazione è già omologato
Con questo decreto ministeriale vengono superati i precedenti ostacoli dovuti alla costosa omologazione come esemplare unico del mezzo soggetto a retrofit : quello che nella normativa viene definito il “sistema di riqualificazione elettrica” (il kit retrofit) è ora omologato a monte.
Così, una volta installato nella vettura, quest’ultima verrà portata dallo stesso installatore presso la Motorizzazione per l’aggiornamento della carta di circolazione; al pari di quanto avviene con gli impianti a Gpl o metano. Al momento l’applicazione migliore sembra quella per i veicoli commerciali, il cui intenso utilizzo meglio si presta ad ammortizzarne i costi e per di più la normativa permette l’installazione dei kit su mezzi per trasporto persone oltre 8 posti e le 5 tonnellate; gli autobus potrebbero diventare un mezzo ideale.
nuova vita per i veicoli più vecchiOltre ai mezzi da lavoro sembrano essere proprio i veicoli più anziani o comunque dal valore molto basso a essere quelli più appetibili per questo mercato perché con poche migliaia di euro si dà nuova vita ad auto magari destinate alla rottamazione.
C’è da dire che uno dei problemi principali del nostro paese è proprio l’anzianità del parco circolante, un trend che da più parti sembra si voglia tentare di invertire nonostante per adesso manchino incentivi a livello statale.
Convertire una Panda degli anni ’90 in elettrica non la trasforma magicamente in un’auto con le specifiche di sicurezza attuali, né tecnologiche; quindi trasformarla in elettrica in sostanza permette di ottenere solo i vantaggi “ambientali” e di consumo, seppure importanti.
Quando si può trasformare un’auto?Non è richiesto il nulla osta del costruttore del veicolo nei casi in cui il sistema di riqualificazione elettrica non richieda sostituzioni o modifiche di parti del veicolo al di fuori del sistema di propulsione stesso, ovvero di software per la gestione dei sistemi antibloccaggio, controllo della trazione e della stabilità del veicolo con altri di caratteristiche diverse da quelli previsti dal medesimo costruttore del veicolo.
In sostanza l’installazione va pianificata per ogni modello e sarà il produttore del kit a dare indicazioni sulla installazione.
Quanto costa la trasformazione di un’auto in elettrica?La Newtron è la prima azienda italiana accreditata dal Ministero dello Sviluppo economico per l’installazione dei kit ibridi; ci siamo fatti dare il loro listino prezzi…
Il kit per una Panda di terza generazione ha un costo di 5.700 euro mentre per la prima generazione ne servono 6.700, a cui aggiungere 250 euro per l’omologazione, mentre la manodopera è inclusa e i tempi di consegna sono di 30 giorni.
Le batterie si possono acquistare o prendere a noleggio.
Per le 64A (30 km circa) – Acquisto: Euro 2.000 (IVA esclusa) o Noleggio: Euro 69,00/mese; Batterie 130A (70 km circa) – Acquisto: Euro 4.000 (IVA esclusa) o Noleggio: Euro 99,00/mese; Batterie 180A (120 km circa) – Acquisto: Euro 6.000 (IVA esclusa) o Noleggio: Euro 140,00/mese
Pro
Costi inferiori su una elettrica nuova
Vantaggi fiscali
Abbattimento dei consumo
Inquinamento zero
Contro
Costo ancora elevato (kit retrofit e batterie)
Assistenza limitata