Ma con il tempo ho imparato una cosa: mai giudicare dalle apparenze. Perché se guardate la Twingo GT allo stesso modo in cui guardereste una Clio RS (o con cui avreste guardato una Megane RS) è chiaro che ne rimanete delusi. Però 110 cavalli, su un veicolo del peso di 930 chilogrammi, è un rapporto in grado di farvi venire il sorriso e la voglia di correre, per davvero. Se poi ci aggiungete un assetto ribassato e gomme da 17”, terribili sulle buche ma indispensabili per gli amanti della guida sportiva, la cosa si fa interessante.
Raggio di sterzata: 4,3 metri
Se c’è una cosa su cui potete contare è l’agilità della piccola Renault: in soli 4,3 metri fate inversione. 4 metri e trenta! La lunghezza di una Renault Kadjar e voi siete già tornati indietro: sulle strade strette non avete rivali. Tornante, frenata potente e in un attimo sei dall’altra parte, grazie anche al fatto che un motore tre cilindri turbo come questo ha una bella coppia in basso, 170 Nm a 2000 giri. Il fatto di essere leggeri poi permette di non affaticare troppo i freni che come reazione alla pressione del pedale non sono affatto belli da usare, ma non si può dire che non sappiano rallentare l’auto.
Poi da non dimenticare che la Twingo GT monta cerchi da 17”, con battistrada 185/45 e posteriori 205/40, della Yokohama BluEarth. Pneumatici di dimensioni diverse, perché qui è tutto dietro e il peso al posteriore deve essere gestito, con appoggio adeguato. Per darvi un riferimento, la Peugeot 208 GTI da 200 CV monta pneumatici della stessa misura.
dietro è meglioSe da un punto di vista pratico non è certo ideale avere il motore dietro, perché il bagagliaio diventa grande come un forno a microonde o quasi, la guida sportiva ne beneficia: il peso al posteriore, specialmente se entrate troppo forte, un comportamento sottosterzante. Ancor di più se davanti avete gomme più piccole di quelle montate dietro.
E va via lentamente, perché la geometria delle sospensioni porta la gomma a lavorare di taglio e quindi tiene meno, ma il comportamento è molto più prevedibile. Quando vai in pista questa soluzione non è delle migliori, ma qui non siamo in pista. Attenzione anche sul bagnato, perché è meglio tenere su il piede se non si vuol fare un dritto irreparabile.
nuova Twingo GT: elettronica (c)attiva
La francesina è un’auto veloce e divertente e come vi ho detto sicura nel suo essere rapida, ma arriverà il momento in cui vorrete tirare questa leva qui, giusto in qualche, tornante perché pensare di driftare su una Twingo da 110 CV è da inguaribili ottimisti. Sono convinto che a prenderci la mano, qualcosa di interessante verrebbe fuori: ma l’ESP è sempre attivo, non si può togliere e alla lunga vi sembrerà di venire limitati.
stabilità, rapidità!Meglio sfruttare altre qualità: stabilità, rapidità e capacità di comunicare dell’assetto, delle gomme e delle sospensioni. Su cui hanno messo mano i tecnici Renault Sport. Sterzo a demoltiplica variabile e cambio preciso (che sceglierei rigorosamente manuale, su un’auto così) riescono a trasformare una strada qualsiasi in un’esperienza simile ai go kart. Ciò che invece non sopporto di questa Twingo GT è la voce dello scarico: dategli un suono degno di un doppio scarico!
Concludiamo questa anteprima con una considerazione: se puntate, prima o poi, a guidare una Clio RS (o una Mégane RS), sicuramente avete il palato fine. In Renault Sport le sportive le sanno fanno per bene e questa GT è un buon punto di partenza, per questo prezzo di listino (meno di 16mila euro) è difficile trovare di meglio.
Quanto deve essere bella per voi una utilitaria? Oltre all’aspetto pratico, quanto deve essere curata fuori? Se per voi l’estetica è tutto, la GT è la scelta giusta e in questo video vi spiego perché…
Certo, se vi ricordate la “vecchia” Twingo, rimarrete spiazzati; è ancora la citycar fresca e divertente degli anni ‘90, ma è anche tutt’altra cosa.
GT = dettagli unicidettagli uniciI fari a Led diurni al centro ci sono su tutti gli allestimenti ma in quello sportivo, chiamato GT, diversi dettagli sono unici. Ad esempio i colori della carrozzeria sono dedicati; adesivi sulle fiancate e sul cofano; infine cerchi da 17” dal disegno specifico, con gommatura ribassata.
Non mi piace invece la grossa serratura a vista sulla portiera perché non rende giustizia a una carrozzeria esteticamente curata.
Ma cosa vedo qui? Renault Sport, presa d’aria che serve davvero a raffreddare il turbo, doppio terminale di scarico cromato e anche lo spoiler posteriore! Tutti dettagli sportivi che attirano l’attenzione e molti sguardi curiosi.
Interni, cruscotto, sedili…
All’interni troviamo il rivestimento in pelle su volante, cambio, parasole per la strumentazione e parte dei sedili. C’è anche la pedaliera in alluminio e il volante ha la corona piatta nella parte bassa. Essendo un allestimento sportivo però ci sarebbe stato bene qualcosa in più, come dei sedili e un volante più sportivi. Le plastiche sono dure e gli assemblaggi non sempre appaiono resistenti: considerando l’insieme, non si ha una bella sensazione di solidità.
Lo schermo da 7” dell’R-Link Evolution è ben integrato nella plancia e anche i comandi del clima hanno un disegno simpatico e non scontato. Ciò che manca semmai è un contagiri: sulla Smart Brabus Forfour, che nasce sulla stessa base meccanica l’hanno messo, qui no. Insomma è una sportiva e non sarebbe stato male: non c’è nemmeno una luce che dica quando cambiare. Perché, Renault Sport?
Twingo GT #0-100Voglio parlarvi del test drive #0-100 della Twingo GT, perché la piccola francese è una delle migliori armi che potrete avere, per muovervi in città: un raggio di sterzo talmente stretto che vi dà un’agilità incredibile.
Specialmente nei parcheggi perché vi infilate in qualsiasi buco possibile; ma non finisce qui! Vediamo quali sono i punti di forza di questa citycar.
Punti di forza: posizione di guida, visibilità, agilità
Cominciamo dalla posizione di guida, non il massimo per chi è alto, ovvio: è vero però che dietro, pur essendo su un’auto di poco più di 3,5 metri, ci si sta abbastanza comodi. Questa scelta ha tolto un po’ di spazio per chi siede davanti, soprattutto per chi è alto. Io sono 1,85 e ho le gambe rannicchiate: probabilmente chi è più basso starà meglio, anche perché il sedile è ben regolabile in altezza e ha tanta escursione anche in profondità.
Ma quello che più si nota al volante di questa Twingo GT è quanto il cofano sia corto: perciò si vede subito dove finisce l’auto. Davanti non c’è il motore (è dietro, sotto al bagagliaio). Semplicemente questo significa che le ruote hanno più spazio per muoversi e che non ci sono ingombri per fare il cofano più corto, dando così maggiore visibilità sull’anteriore e un’agilità senza pari, eguagliata solo dalla Smart (che nasce sullo stesso telaio).
Sterzo e cambioAlle alte velocità lo sterzo è diretto, forse troppo: appena toccate il volante l’auto reagisce velocemente, rendendo la guida in autostrada poco rilassante (complice anche la poca insonorizzazione dell’abitacolo).
La frizione abbinata al cambio manuale è morbida e non affatica, ma volendo c’è anche il cambio automatico, offerto allo stesso prezzo del manuale. La scelta tra uno o l’altro è una questione di gusti; vi invito a guardare il mio video sulla scelta tra cambio automatico o manuale.
Questo allestimento GT è il più sportivo tra quelli disponibili e ci sono ben 20 cavalli in più del motore turbobenzina tradizionale, quindi il giudizio può essere falsato. Però in passato ho guidato il 90 cv e posso dirvi che è la scelta giusta per chi non vuole un motore troppo seduto. Il prezzo aggiuntivo è di 2.000 euro, rispetto al 1.0 da 70 cv, ma ha più spinta ai bassi giri perché è turbo. Contando poi che il peso è davvero basso (siamo sotto i 1000 Kg) la Twingo GT è scattante e si muove bene nel traffico.
I consumi invece non sono bassissimi; si sta sui 14 al litro nel traffico cittadino, mentre fuori città si percorrono i 17 con un litro.
Sul lato del comfort invece bisogna considerare che qui abbiamo dei cerchi da 17”, terribili sulle buche della città perché si sente qualsiasi cosa. L’assetto è ribassato di 2 centimetri rispetto alla Twingo “normale”, ma c’è da dire che con un assetto meno rigido la situazione migliora e non poco. Contate che sull’allestimento migliore (secondo me), Lovely, i cerchi sono da 15” e come optional ci sono i 16”. Io sceglierei i 16”, per una questione estetica; ma se volessi puntare sul comfort andrei dritto sui 15”. Inoltre in autostrada si può usare il Cruise Control, che è di serie dalla Lovely in su.
Assistenza alla guida?E purtroppo non c’è molto altro da dire, sugli assistenti alla guida, oltre al Cruise Control. L’unico accessorio disponibile è il Visio Pack che include (per 200 euro) l’avviso di abbandono della corsia. Non c’è però la frenata d’emergenza automatica.
Per chi è adatta la Renault Twingo GT?
La Twingo è un modello pensato per muoversi in città: la consiglio a chi vuole viaggiare agile. Pratica e spaziosa dentro, con poco bagagliaio però; se si viaggia in 4 persone (però con pochi bagagli) questa Twingo è una delle citycar più indicate.
Parcheggio? Una passeggiata!Come visto i parcheggi sono una passeggiata, e anche le manovre. Quello che c’è da dire è che è un po’ rumorosa e non mi hanno fatto impazzire gli interni, perché in troppi punti i materiali e gli assemblaggi sono deboli. Citycar rivali e simili? Sicuro la Smart Forfour, identica a livello di motori e cambi e caratteristiche. Altrimenti potete confrontarla su DriveK con Kia Picanto o Hyundai i10, oppure con l’intramontabile 500.
Il termine “Utilitaria” non è più utilizzabile come scusa, per giustificare auto poco tecnologiche; ecco tutto quello che offre questa Twingo, in allestimento top di gamma GT.
InfotainmentLo schermo del navigatore da 7” visualizza tutte le funzioni dell’R Link evolution. Un sistema non recente, che comincia a mostrare il passare degli anni da un punto di vista grafico, ma ha molte funzioni da usare. La pagina iniziale è dotata di sei icone, una per ogni sottomenù: dal navigatore alla riproduzione dei file multimediali e la gestione della radio. A proposito di radio, ottimo il fatto che ci sia anche la radio digitale. Si controlla anche dalla levetta dietro al volante.
Non mancano l’aggiornamento delle mappe TomTom e gli avvisi sul traffico, che però hanno bisogno della connessione internet di un cellulare, abbinato via Bluetooth. Furba invece l’idea di mettere a disposizione dei clienti senza R-link evolution l’app r&go, che permette di interfacciarsi alla radio Bluetooth. In questo modo si ha un altro schermo touchscreen a disposizione, quello dello smartphone, da attaccare al supporto dedicato fornito da Renault, che si attacca direttamente nella plancia. Per connettere il cellulare si usano o il cavo AUX o la porta USB tra i sedili anteriori, dove ci sono anche la scheda SD per le mappe del navigatore e la presa elettrica 12 volt.
Sono previsti i comandi vocali, che si attivano con il tasto sul volante; in questi giorni di test ho visto che il sistema non funziona benissimo. I comandi vocali ad esempio non sempre sono precisi.
Il sistema di infotainment ha tutto ma, abituati alla fluidità degli smartphone moderni, potrebbe deludere perché a volte è lento a passare da un menù all’altro. E poi, saranno anche vecchia scuola, ma i tasti sul lato sono comodissimi per abbassare la radio velocemente o per passare da una stazione all’altra; infine per tornare al menù principale.
Prezzo Twingo GTDunque, come la possiamo giudicare questa Twingo? Il prezzo non è elevato, considerando che parliamo di un allestimento full-optional. Altre auto simili hanno alcuni accessori migliori, ma li fanno pagare. Direi che sul lato della tecnologia la Twingo GT è in generale promossa, visto il prezzo d’acquisto.
Grave invece la mancanza della frenata d’emergenza automatica e delle connessioni con Android Auto e Apple Carplay.
Di solito sportività non fa rima con praticità, o almeno non dovrebbe. Questa Twingo GT è sicuramente una sportiva, almeno esternamente… quindi non può essere “pratica”. Oppure si?
Dimensioni Twingo GTLa nuova Twingo è lunga 359 centimetri, per 164 di larghezza e 155 di altezza.
Lo spazio interno non è poco, anzi: considerando le dimensioni esterne, hanno fatto proprio un buon lavoro in Renault.
Come abbiamo già evidenziato, davanti non c’è il motore e i pedali sono ben incassati nella parte bassa della plancia;, anche se il volante non è regolabile in profondità, i più alti non dovrebbero avere problemi a stare comodi, grazie anche alle ampie regolazioni del sedile.
Tra i posti anteriori c’è un portabottiglie e si trovano anche le prese elettriche e quelle multimediali, mentre c’è addirittura un vano portaocchiali sopra la testa del guidatore (difficile da trovare sullecitycar). Il portaoggetti davanti al passeggero è molto profondo, perfetto per farci stare vari oggetti, non soltanto i soliti libretto i documenti.
Utilissima poi la vaschetta davanti al cambio: non solo è asportabile e permette di stivare parecchi oggetti, ma consente anche di appoggiare lo smartphone. Peccato che manchi il rivestimento in gomma: il telefono si muove, facendo rumore. Come optional abbiamo il pacchetto seat da 100 euro, che include l’attacco isofix per il sedile davanti e i sedili anteriori riscaldabili.
Infine, per caricare oggetti lunghi, basta azionare una leva e il sedile davanti si abbatte completamente.
Come si viaggia sulla Renault Twingo GT?
La Twingo può portare fino a quattro persone e tutte e quattro viaggiano abbastanza comode. Lo spazio per le ginocchia di chi siede dietro non è moltissimo, ma superiore a quanto offrono altre citycar, quindi si può anche pensare di fare qualche breve viaggio fuori città. Quello che può rendere i viaggi un po’ più complicati per chi siede dietro sono i poggiatesta integrati nei sedili, che non fanno vedere bene la strada.
Nell’allestimento GT sono inclusi anche i lacci posteriori per tenere un paio di bottiglie, una per porta. Con 50 euro si hanno anche due scomparti sotto al divanetto chiamati Sneaky, ideali per nascondere o trattenere qualsiasi cosa. Gli attacchi isofix sono veloci da raggiungere ma mettere i seggiolini più ingombranti non è facile, perché le portiere hanno un’apertura poco ampia. Peccato anche per i vetri posteriori; non possono scendere, c’è solo l’apertura a compasso.
Bagagliaio Twingo GTCome detto il motore è dietro: per questo il bagagliaio è basso, mentre il ripiano è alto da terra… non il massimo per caricare valige pesanti. Comunque è piuttosto profondo: quanto basta per caricare una valigia grande ed una piccola.
Occhio però alla spesa, perché il motore scalda il pianale, specialmente d’estate. A voler rinunciare ai due sedili dietro, il divanetto posteriore si può sdoppiare al 50:50 creando un vano di carico perfettamente piatto, utile per trasportare diverse valigie e bagagli. In alternativa si può rendere lo schienale posteriore verticale, per sfruttare di più il bagagliaio.
Twingo GT: piccola ma intelligente
Parliamo pur sempre di una piccola citycar, ma tante soluzioni intelligenti la rendono più sfruttabile di ciò che sembra. Ve la sconsiglio per i viaggi lunghi, anche per i motivi di cui parliamo nella prova su strada, ma è molto valida nella vita quotidiana.
Altre auto simili per dimensioni e praticità sono ad esempio la Kia Picanto, la Seat Mii oppure la Hyundai i10. Confrontatele su DriveK: il posto giusto per scegliere l’auto ideale.