I dati di vendita ci parlano di auto ibride sempre più protagoniste. Hai pensato quindi che acquistare un ibrido sia la soluzione migliore. Hai fatto un po’ di preventivi e quel modello costa meno rispetto agli altri ibridi che avevi visto. Perfetto! Non hai problemi di circolazione, riduci i consumi e sei soddisfatto. Se non fosse che la questione è più complessa di così. In questo post scoprirai qual’è il vero problema delle auto ibride.
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Oltre al crollo delle quote di mercato del diesel ma anche dei benzina duri e puri, troviamo le auto ibride segnare una crescita enorme. +100% delle vendite di auto ibride e +300% per le ibride plug-in, le due motorizzazioni che insieme all’elettrico hanno avuto i risultati migliori. Se non fosse che in questi dati manca un dettaglio fondamentale.
Le ibride non sono tutte uguali e non hanno tutte lo stesso impatto benefico sui consumi e sui costi di gestione.
Cos’è un’auto ibrida?
Un’auto si definisce ibrida quando è mossa da un propulsore ibrido, che unisce un motore elettrico ed uno a combustibile, generalmente a benzina. Quello elettrico può o sostituirsi al termico oppure lavorare con quest’ultimo per diminuire i consumi nelle condizioni di maggior lavoro, ossia partenze da fermo o accelerazioni, mentre l’energia che lo alimenta deve essere immagazzinata in apposite batterie installate sull’auto.
Le ibride possono essere mild hybrid, quindi un ibrido definito leggero, ne abbiamo parlato a fondo in un video che trovate in alto a destra sullo schermo, o full hybrid. Queste ultime possono muoversi anche solo grazie al motore elettrico ma per pochissimo, pochi km, ed è proprio l’ibrido full hybrid a fare da base per le ibride plug-in.
Attualmente sono in vigore incentivi all’acquisto, non solo nazionali ma anche locali. Quelli nazionali – riferiti alle auto che rientrano nella fascia di emissioni di CO2 tra 21 e 60 g/km – valgono 6.500 o 3.500 euro, a seconda che si abbia o meno un veicolo da demolire.
A questi incentivi si aggiungono poi i vantaggi locali, quali il bollo in misura ridotta, il parcheggio sulle strisce blu gratuito e l’accesso a ZTL se presenti.
L’omologazione ibrida delle auto
L’omologazione ibrida prevede l’uso di una doppia fonte di trazione, non alimentazione. Due motori a bordo che possono agire insieme=doppio sistema di trazione. Che l’elettrico eroghi 1 CV o 200 CV da sommarsi al termico non fa differenza, l’ibrido viene considerato come tale nei dati di vendita.
In questi anni di test drive abbiamo potuto raccontarvi decine di auto con ogni tipo di alimentazione e l’ibrido mild ha fornito vantaggi in pochissimi casi. In alcuni, che ho segnalato nei test drive di quei modelli, c’è un vantaggio evidente ma in altri no. Nei casi più evidenti la riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2 è accompagnata dalla riduzione della potenza o dall’introduzione di un efficiente motore termico inedito. Certo, è possibile ridurre i consumi con un motore di tipo mild hybrid ma rispetto all’uso di un motore full hybrid o plug-in hybrid molto probabilmente non vedrete grosse differenze.
Il problema delle auto ibride
Questo significa che acquistare un’auto di tipo mild hybrid è sbagliato a prescindere? No. L’importante è essere consapevoli di ciò che si acquista e dei limiti che ogni soluzione porta con sé.
Un ibrido mild ha i vantaggi fiscali e locali delle ibride di tipo full o PHEV? Per ora si nonostante è molto probabile che in futuro arriveranno limitazioni basate sulla co2 emessa, come accade per l’accesso in area C a Milano. Il mild-hybrid ha un costo inferiore rispetto ad altri sistemi di trazione omologati come ibridi perciò, se il budget lo consente, la scelta può essere azzeccata. Le differenze trai sistemi di trazione e l’influenza della parte elettrica vanno spiegate dettagliatamente ai clienti affinché la scelta sia fatta in maniera consapevole.