Dimensioni
Da fuori sembra grande, ma non lo è in assoluto: 4 metri e 34 centimetri di lunghezza, che non sono tanti ma sono abbastanza per far stare comodi chi siede dietro, e per lasciare tanto spazio anche per i bagagli
Estetica
Va bene spendere poco, ma ci sono alcune cose esteticamente che proprio non mi sono piaciute, come ad esempio la serratura troppo in vista sulla portiera; i freni a tamburo al posteriore, che in un SUV del genere proprio faccio fatica a digerire, e i sensori di parcheggio, che potevano essere inglobati poco più sotto.
Fuoristrada
La Duster si può avere anche con la trazione integrale, come dice la sigla sul fianco di questo esemplare; poi ci sono le protezioni in plastica, che ricordano il mondo dei fuoristrada, ma soprattutto l’altezza delle sospensioni, che va bene anche in città perché assorbe molto bene le buche.
Interni
Molti dei miglioramenti di questa suv 2018 li troviamo dentro l’abitacolo: l’unica nota negativa riguarda alcune assemblaggi. Di fianco la moquette si è già staccata, dopo soli 5mila chilometri; che sia soltanto un problema di questo esemplare?
C’è da dire però che esteticamente gli interni non sono affatto male: la parte centrale, sia nei comandi del clima che quelli delle funzioni principali, non sembra affatto quelladi un’auto low cost
Aiuti alla guida
Peccato invece non vedere nell’offerta del listino prezzi la frenata d’emergenza automatica e anche tanti altri sistem,i come ad esempio il mantenitore della corsia o quantomeno l’avviso di abbandono involontario della corsia.
Ormai la Duster la conosciamo tutti: è uno dei suv più venduti sul mercato, per diversi motivi. Perché il prezzo è ottimo, i contenuti sono di livello e poi perché dietro le spalle del marchio Dacia ce n’è uno molto famoso: quello della Renault. Ma attenzione: perché a giudicare da come hanno fatto questa nuova Duster, sembra proprio che Dacia aspiri a diventare ben più del solito marchio con un buon rapporto qualità/prezzo.
Seconda generazione = design miglioratoCon questa nuova generazione Dacia ha rinnovato del tutto il modello Duster, migliorando il design e rendendo questo suv più moderno, soprattutto nella versione più accessoriata (la Prestige), che vedete nella nostra prova: cerchi da 17 pollici, protezioni in plastica nere e grigie nella parte bassa, fari diurni a led anteriori.
Anche al posteriore i fari sono protagonisti, grazie ad un disegno particolare: molto bello specialmente di notte. L’allestimento Comfort è invece meno curato esteticamente: ha i cerchi da 16 pollici e non offre protezioni in plastica per la carrozzeria.
La differenza di prezzo è di circa mille euro, tra Comfort e Prestige, a parità di motore.
Allestimenti: meglio il full-optional, spendendo 1.000 € in più
Consiglio dunque la Prestige perché full optional: oltre che curato esteticamente, questo allestimento offre anche molti accessori utili. Da Dacia comunque non è sensato aspettarsi chissà quale lusso all’interno: in particolare mi riferisco agli assemblaggi. Infatti l’accoppiamento delle plastiche non è affatto curato e non dà una grandissima sensazione di qualità. Le rotelle del climatizzatore invece non sono male: hanno un buon smorzamento e danno una bella sensazione al tocco. Meno soddisfacente la sensazione al tocco dei tasti, che sono piazzati sopra.
In generale comunque l’abitacolo è ben curato; dal punto di vista estetico infatti ci sono degli elementi circolari per il climatizzatore e poi ritornando a parlare di questi tasti quantomeno dal punto di vista visivo fanno veramente un bell’effetto.
In alto abbiamo lo schermo da 7 pollici del navigatore.
Benvenuti sulla nuova Dacia Duster: un fuoristrada, o meglio un suv, per dirlo come va di moda adesso. È un’automobile alta da terra, con marce corte e, tra l’altro, una trazione integrale molto efficace, ideale per cavarsela anche fuori dall’asfalto
Il motore giusto? 1.5 turbodiesel da 110 cavalliMa è proprio su asfalto che l’abbiamo provata, per vedere come va su strada. Cominciamo quindi da quello che troviamo sotto al cofano: 1500 turbodiesel da 110 cavalli, un motore che si conferma un’ottima alternativa rispetto al benzina (che tra l’altro è un 1600 aspirato da 115 cavalli) ma soprattutto è il motore giusto, da scegliere su questa Duster.
Infatti abbiamo tanta coppia ai bassi giri: c’è tanta spinta fin da subito e questo permette di avere uno scatto molto buono al semaforo, oppure durante un sorpasso
Oltretutto il cambio, un sei marce manuale a marce corte, da l’impressione di avere un’auto molto scattante. Marce corte significa avere poca velocità di punta, ma tanta ripresa fin da subito.
La velocità massima è l’unica cosa in cui non brilla questo motore, che tra l’altro ha anche dei consumi molto bassi: siamo sui 17/18 km con un litro.
Difetti? Poca velocità di punta e rumorosità al minimo
Altro problema: le vibrazioni. La rumorosità si nota, al minimo soprattutto. Un piccolo difetto, che poi in marcia sparisce quasi del tutto. Il cambio manuale con marce così corte ha però un problema nel traffico: si finisce per usare spesso la leva del cambio e la frizione (un po’ pesante) nel traffico intenso. Alla lunga stanca.
Cambio automatico, comodo nel trafficoVi consiglio di prendere il cambio automatico, se percorrete spesso strade trafficate: le marce sono ancora una volta 6, ideali per abbattere anche i consumi. Il cambio doppia frizione EDC poi è morbido e veloce nei cambi marcia; cosa che lo rende piacevole in ogni situazione
L’unico caso in cui il cambio manuale è la scelta migliore è se spesso usate l’auto in fuoristrada, perché le marce corte sono l’ideale per scaricare a terra la coppia motrice, sfruttando anche il freno motore in discesa.
Il cambio automatico EDC è disponibile solo sul 1500 diesel da 110 cavalli, non sul diesel da 90 cavalli, il motore dell’allestimento entry level.
Buono il comfort, grazie alle sospensioni
Basta poco al volante di questo nuovo suv 2018, per rendersi conto di un altro aspetto in cui questa Dacia brilla particolarmente: il comfort. Infatti, grazie a delle sospensioni che hanno un escursione alta, che sono tarate sul morbido e con lo pneumatico che ha comunque una spalla bassa si riesce a passare sopra buche e tombini di qualsiasi genere, in maniera molto semplice.
Il servosterzo offre una taratura molto morbida, sia in città che semplicemente nell’utilizzo quotidiano.
Ottima insonorizzazione, fuori cittàLivello di confort molto alto anche grazie all’insonorizzazione dell’abitacolo, pensando poi che la prima generazione della Duster era pensata come un fuoristrada che bada al sodo e con pochi fronzoli. Adesso ha raggiunto un livello di raffinatezza molto elevato, considerando il prezzo di listino che rimane competitivo.
Alle alte velocità si sente poco il rumore dall’esterno, mentre in città il motore diesel si fa sentire.
Un accessorio utilissimo che voglio mostrarvi in questo video, sia che usiate l’auto spesso in città e quindi dobbiate misurarvi spesso con parcheggi stretti, sia che siate spesso in fuoristrada: le quattro telecamere, che offrono una visione a 360 gradi.
Sono molto utili per monitorare lo spazio circostante: questo accessorio si chiama Multi view camera e costa 250 euro (disponibile soltanto sull’allestimento top di gamma, Prestige) che si integra ai sensori di parcheggio posteriori.
4 telecamere a 360° e sensori di parcheggio
Di serie c’è comunque la telecamera posteriore, ideale per ovviare alla poca visibilità nelle manovre in retromarcia, a causa di un lunotto posteriore non troppo grande.
Questa era la prova su strada della nuova Dacia Duster, uno dei suv 2018 che abbiamo testato per voi. Cosa possiamo dire di questo modello? sicuramente uno degli sport utility vehicle più interessanti sul mercato, soprattutto per la sua fascia di prezzo di listino, molto invitante.
Tutti i difetti e le imprecisioni che ci sono in effetti sono molto ben controbilanciate da un listino davvero invitante. Su strada si comporta bene, ha un ottimo livello di comfort, il motore ha consumi buoni; di conseguenza, mi sento di consigliare la Duster a chi cerca un’automobile davvero pratica, ma che comunque ormai in questa nuova generazione non vuole rinunciare a qualche tocco di stile.
Dacia è da sempre considerato un marchio low cost, come a dire che si può rinunciare a qualcosa in favore di un prezzo più basso. Ma può nel 2018 un nuovo suv offrire poca tecnologia?
Navigatore: funzioni baseInnanzitutto partiamo dal navigatore, che ha le funzioni base dei principali dei sistemi Renault, che abbiamo conosciuto in questi anni. Si chiama Media nav evolution e dispone della parte di navigazione con le funzioni touch: la mappa si può navigare con l’uso delle dita.
Dispone anche della possibilità di connettere il proprio telefono: si ricerca il dispositivo via Bluetooth. In maniera molto facile la parte multimediale si gestisce premendo il tasto di connessione Bluetooth, anche con un dispositivo esterno; oppure attaccandolo via cavo, tramite la presa USB oppure AUX.
Radio: solo AM/FMPer entrare nel menu della radio basta premere il tasto dedicato e a questo punto si trovano tutte le informazioni fondamentali: in particolare, ci si muove tra AM e FM. Non è presente la radio digitale dab: una cosa che sinceramente faccio fatica ad accettarlo, nel 2018 su un suv di queste dimensioni, nonostante il prezzo sia comunque molto accattivante
In questa versione 4wd troviamo le informazioni per il 4×4: l’angolo di inclinazione, la bussola integrata, oppure l’angolo di inclinazione longitudinale. Queste sono le funzioni principali: non sono moltissime, comunque funzionano molto bene. Sul volante invece abbiamo le funzionalità per attivare i comandi vocali, oppure navigare sul menù di bordo, che è ripreso dallo schermo digitale.
Sull’altro lato invece troviamo i tasti che servono a regolare il Cruise Control, che non è adattivo. Per regolare tutte le altre funzionalità del sistema multimediale, bisogna utilizzare il satellite, dietro al volante
Pochi aiuti alla guidaLa Duster dispone di pochi aiuti alla guida: nella lista delle dotazioni compaiono il controllo dell’angolo cieco, il Cruise Control (sull’allestimento Prestige), la telecamera di parcheggio e sensori posteriori. Volendo si possono aggiungere altre telecamere, per la visione dell’ambiente circostante (multiview), disponibili al prezzo di 250 euro.
Dal punto di vista multimediale la Duster offre poca funzionalità, ma che lavorano molto bene e in questo effettivamente l’auto rispecchia in pieno la filosofia low cost del marchio Dacia.
Come detto, la Duster 2018 è un SUV lungo 434 centimetri, largo 180 e alto 168: dimensioni piuttosto contenute, eppure dal vivo sembra più grande di ciò che è. Lo spazio interno è molto; una caratteristica che mi ha sempre colpito, fin dalla generazione precedente. Si sta comodi e larghi; la posizione di guida permette di ospitare persone anche alte.
Tutto è a portata di mano: il volante si sposta in altezza in profondità, anche se le regolazioni non sono molto ampie.
Compatta fuori, spaziosa e comoda dentro
Nell’abitacolo c’è spazio per gli oggetti quotidiani: infatti grazie ai vani che sono piazzati davanti e anche nella parte centrale si riesce ad avere molto spazio disponibile per i piccoli oggetti. L’unica pecca di questi contenitori è che non hanno una copertura in plastica, quindi in movimento i piccoli oggetti possono spostarsi, fare rumore e dare fastidio.
Davanti al passeggero anteriore abbiamo un portaoggetti molto profondo, anche se poco sviluppato in altezza (infatti in questa parte c’è la sistemazione dell’airbag). Poco sopra invece una mensola, in questo caso gommata; la gomma trattiene gli oggetti.
Bracciolo utile al passeggeroProbabilmente più utile per chi siede al posto del passeggero anteriore, non tanto per chi guida: sull’allestimento di questa prova (Prestige) il bracciolo è di serie. Invece sulle altre versioni costa 150 euro; è un optional che comprerei, anche perché con questo pack è inclusa la regolazione lombare. Tra l’altro, scelta intelligente aver messo la rotella in una posizione che si raggiunge facilmente.
Migliora il confort l’avviamento senza chiave, keyless: permette di entrare e uscire dall’auto e di chiuderla senza estrarre la chiave, ma soprattutto di mettere in moto l’auto senza inserire la chiave nel blocchetto (optional a 200 euro)
Tanto spazio per chi siede dietroUna delle cose che mi aveva colpito di più della Duster di prima generazione era lo spazio disponibile per chi siede dietro; anche in questo suv 2018, visto che non è cambiata la base meccanica, il telaio rimane grosso modo invariato (nonostante l’auto sia cresciuta di 3 cm).
Molto spazio per le ginocchia; io riesco a stare molto comodo e anche in altezza ho spazio a sufficienza (sono alto 1 metro e 85), con il sedile davanti regolato sulla mia posizione di guida.
L’altezza del pavimento da terra obbliga a stare un po rannicchiati; una pecca che forse alla lunga, per i più alti, potrebbe essere fastidiosa.
Non abbiamo un bracciolo centrale e nemmeno prese elettriche o multimediali di qualsiasi genere, cosa che nei lunghi viaggi potrebbe dare ulteriore fastidio.
Bagagliaio da SUVIl bagagliaio ha una capacità dichiarata di 467 litri per le versioni con trazione integrale, mentre su quelle con trazione anteriore siamo poco sopra 478 litri. Le valigie ci stanno tutte, sfruttando soprattutto lo spazio in altezza.
Anche sulla Duster, come per la maggior parte dei SUV, l’altezza del piano di carico è elevata da terra, quindi caricare oggetti pesanti potrebbe risultare difficoltoso.
Se si parla di praticità dunque, la nuova Duster fa effettivamente centro: all’interno si sta comodi, pur non essendo un’auto gigantesca.
Non è pratica come potevano essere le vecchie monovolume, però nel bagagliaio ha comunque spazio sufficiente per ospitare tutti i bagagli e si può viaggiare tranquillamente.